Mari Stregati

Autore: Tim Powers
Genere: Fantasy, piratesco, storico
Casa Editrice: Fanucci editore
Età consigliata: 14+

Ci capita ogni tanto di bazzicare alla Locanda dei Mille Mondi, quella del Locandiere. Non la conoscete? Vedete che lì la birra è ottima e sono tutti molto professionali, vi consigliamo una visitina…
Ma stavamo dicendo: ci capita di andare a spassarcela da quelle parti e un giorno il Locandiere ci parla dei suoi ultimi libri letti, ci incuriosisce molto uno in particolare, si chiama “Mari Stregati”

Che bello” abbiamo subito pensato, “molto interessante“.
Vi è piaciuto Pirati dei Caraibi? Sappiate che questo libro ne ha ispirato la trama.

Inutile dire che ci è piaciuto molto, ha una logica ben costruita, molto originale (e vabbè stiamo parlando del 1987).
Ci si immerge in un’ambientazione caraibica fantastica, dove i riti voodoo sono all’ordine del giorno tra i pirati e la magia può essere padroneggiata da una qualsiasi persona.
Poi ci sono i Loa, gli spiriti, il più potente tra loro è Baron Samedi, il suo vero nome però è qualcosa di difficile da pronunciare, solo i bocor più esperti ne sono capaci.
La magia in questo libro è molto affascinante, ma i personaggi forse lo sono di più.

In questa storia abbiamo incontrato vari personaggi storici, come il leggendario Barbanera che non poteva assolutamente mancare, Ann Bonny l’intraprendente piratessa, Woodes Rogers con il Perdono del Re, Stede Bonnet un mercante benestante delle Barbados che si da misteriosamente alla pirateria e Calico Jack. Questi sono presenti anche in Assassin’s Creed – Black Flag.
Il protagonista (John Chandagnac, un ex marionettista) si trova su una nave mercantile, il Vociferous Carmicheal, che viene abbordata dai pirati del capitano Philip Davies, Chandagnac si trova costretto ad unirsi a loro, che lo soprannominano Jack Shandy. Vivrà un viaggio assurdo al fianco di Phil Davies, Edward Tatch (Barbanera) e Benjamin Hurwood alla ricerca di un leggendario luogo magico.
Jack scopre di amare Beth, la figlia di Benjamin… ma qualcosa di terribile si frapporrà tra loro.

La storia è un miscuglio di fantasy, avventura ed horror, tutto dosato con il contagocce, perchè tutto sembri realistico, l’autore non esagera in niente.

Una considerazione di Mic:
Una banalità, perdonate, ma volevo sottolinearla in cui cade il romanzo (secondo me è una banalità) è nel finale…. è difficile parlarne senza rivelarvi nulla, ci provo: l’amore come incantesimo per spezzare le più terribili maledizioni è una metafora che viene strausata e spesso in storie appunto banali, con una morale semplice. Speriamo che il concetto sia chiaro anche per chi non abbia letto il libro e che non abbia rivelato più del dovuto a chi volesse leggerlo.
Voi lo avete letto? Come lo avete interpretato?

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